Bio:

Fin da bambino mi è sempre piaciuto inventare, smontare e rimontare. E per farlo sperimentavo giocando, imparavo cose nuove e ne distruggevo altre. Quando sono cresciuto, il gioco si è trasformato in nuovo interesse, divenuto nel frattempo un lavoro: smuovere pixel, sperimentare codice e dare vita a forme e parole.

Cosi sono diventato un architetto esperienze. E la nostra epoca ha aperto praterie sterminate per continuare il mio gioco-lavoro. I cambiamenti a cui assistiamo oggi avvengono ad una velocità impensabile, solo pochi anni fa. Come se non bastasse ci viene chiesta sempre maggiore di creatività e innovazione. E precisione.
Enorme precisione nel predire le esperienze del futuro analizzando il passato. In realtà, ho imparato, che non si può essere niente di tutto ciò senza rivedere il tradizionale approccio su come le esperienze vengono create, ottimizzate ed offerte.